L’allenatore del Grifo ha svelato ai quotidiani locali alcune curiosità sulla nuova vita in panchina.
Non pensava di fare l’allenatore, è stata la moglie Gabriela a stimolarlo, anche perché dopo aver appeso le scarpette al chiodo “ho passato due anni casa e sono diventato insopportabile”. Alessandro Nesta si è raccontato partendo dall’origine del suo nuovo ruolo. “Ero troppo abituato alle emozioni del calcio e allora mia moglie mi ha detto di fare il corso da allenatore”. E a Coverciano “ho conosciuto Rubinacci…”. Con l’attuale vice è scoccata subito la scintilla perché “nella sua vita c’è solo il calcio, è malato (sorride, ndr). È un professionista esemplare, ha sempre idee”. Dopo il corso la chance nella “sua” Miami e ora Perugia. “Nella mia carriera Zeman è stato importantissimo, era molto molto offensivo. Eriksson, più attento alla fase difensiva e al contropiede. Con Ancelotti tanto possesso palla e quella grande capacità di gestione del gruppo. La mia idea di calcio credo che sia la somma di tutto ciò che ho vissuto”.