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L’ex commissario Fabbricini: “Non rifarei la B a 19 squadre”

Nel giorno in cui viene sostituito da Gravina, candidato unico ed eletto alla presidenza della Figc, l’ex Commissario Roberto Fabbricini ritorna sulla sua decisione estiva, che tanto piace al Perugia.

Nel giorno in cui Gravina diventa presidente della Figc, il suo predecessore Roberto Fabbricini si confessa ai microfoni di Radio Rai e fa una rivelazione sconcertante su quello che probabilmente è il suo provvedimento più famoso (o famigerato, a seconda dei punti di vista): “Cosa non rifarei? Forse la B a 19 per quello che ha comportato. È stato il momento più difficile, a me non piacciono i ripescaggi e con un po’ di spregiudicatezza ho pensato che potesse essere un primo prodromico passo verso le riforme“.

Sono stati 9 mesi difficili, praticamente una gravidanza, con tante difficoltà ma è stata per me anche una grande esperienza nel mondo del calcio. Che voto mi darei? Una sufficienza striminzita ma l’impegno meriterebbe un voto più alto, è stato un percorso importante. Il caso-Entella? È paradossale, non se ne esce più fuori. Tout court non era possibile metterla in B perché avrebbe dovuto giocare ancora un playout come il Novara, mi spiace perché il club merita il massimo rispetto. La nuova governance dovrà affrontare un ginepraio non semplice”.

Tante cose che volevamo fare sono state osteggiate in ogni modo, le nostre iniziative ha ricevuto negatività da diversi aspetti della Federazione, mi sono sentito come San Sebastiano, appena facevo un’azione arrivavano le frecce. La riforma dello statuto però tocca a una governance regolarmente eletta. Abbiamo messo l’obbligo del patentino con un minimo di qualifica per chi va in panchina, anche per le giovanili. In tanti altri sport vediamo che succede a livello di mondo giovanile. Poi rivendico, anche se effettuata con modi bruschi, è la riforma del calcio femminile. Infine, nonostante le polemiche, rivendico anche le terze squadre. Dopo il fallimento ai Mondiali sembrava una panacea, poi l’hanno snobbata. Su tutti questi aspetti è stato fatto un buon lavoro nonostante non ci sia stato apprezzamento”.

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