Monzon si racconta in tv e parla proprio di tutto, fatti personali e fatti pubblici, vissuti a Perugia da giocatore prima, da allenatore poi e infine, seppur con un ruolo defilato, da dirigente della società che fece rinascere i colori biancorossi.
“Sono arrivato con la 500 blu – ha raccontato Walter Novellino a Marco Taccucci – ho conosciuto mia moglie a Ferro di Cavallo, ho disputato la prima partita allo stadio Curi contro il Milan: non c’era ancora l’erba e veniva fuori la polvere. Eravamo tesi, emozionati, non so quanto caffè abbiamo bevuto. La gradinata era stracolma di gente, mi ero talmente gasato che ho fatto male a Benetti, che non era certo uno facile da picchiare“. Emozionatissimo Novellino, che confessa; “Perugia mi ha dato tutto“.
Tante partite vinte da giocatore e da allenatore, eppure il ricordo più bello per Novellino è legato a una vittoria fuori dal campo: “Quando abbiamo preso il Perugia dal Comune e lo abbiamo fatto resuscitare, con Damaschi e Arcipreti, persone che hanno amato il Perugia e forse sono state dimenticate troppo in fretta. Questa società ha fatto e sta facendo benissimo, ma secondo me si dovrebbe rispettare un po’ di più la storia“.
Tanti ricordi belli ma anche qualcuno brutto, come la morte di Curi e quella, più recente, di Ceccarini: “Renato è stato un fulmine a ciel sereno, la mattina giocavamo insieme a biliardo, per scaricare la tensione, il pomeriggio non c’era più. Quella di Antonio l’ho vissuta più a lungo, andando a trovarlo anche in ospedale, e mi ha segnato“.