La Corte di Appello della Figc si è pronunciata contro la società ligure, che sperava nella riammissione, a norma di regolamento. Se non è la parola fine alla vicenda ripescaggi, poco ci manca
La Corte di Appello della Figc ha respinto il ricorso con il quale la Virtus Entella aveva impugnato la decisione del Tribunale Federale, che, lo scorso 29 agosto aveva stabilito che non si poteva procedere contro la società Cesena (ex club di Serie B) in quanto fallita.
Il dispositivo spiegava che ‘il Tribunale federale dichiarava non doversi procedere per dichiarata revoca dell’affiliazione’. Ricorso respinto e Corte d’Appello che accoglie la tesi di primo grado contraddicendo, invece, quella del Collegio di garanzia dello scorso 20 settembre, che, invece, chiedeva la rideterminazione della classifica di Serie B 2017-18, riammettendo di fatto l’Entella in Serie B.
La Corte di Appello della Figc, accogliendo una specifica eccezione del fallimento del Cesena, ha anche detto che nel caso del Cesena non era ammesso l’intervento dell’Entella: questo perché le norme Coni e Figc permettono l’intervento solo per i casi di illecito sportivo e invece quello ipotizzato per il Cesena era una ipotesi di illecito amministrativo: ‘In questo contesto non può sottacersi che, così come evidenziato dal fallimento della società Cesena – si legge nel dispositivo di oggi della Corte di Appello – la decisione del Collegio di garanzia del Coni del 20 settembre, che a sommesso avviso di questa Corte anche alla luce dei motivi del ricorso al Tar lascia spazio ad alcune perplessità in quanto al pronuncia è intervenuta nel momento in cui era ancora pendente il giudizio endo-federale, non può costituire, proprio per la pendenza del giudizio avanti al Tar, cosa giudicata’.
Ora la Figc dovrà recepire la sentenza, Gravina aveva parlato della necessità ‘di una riflessione sul caso Entella a prescindere dalla sentenza‘. Ma l’impressione è che la parola ‘fine’ sulla vicenda ripescaggi che ha tormentato l’estate di tanti tifosi stia per essere scritta.