Scomparso dopo una lunga malattia, l’ex tecnico del Torino deve un pezzo di scudetto anche a Renato Curi, che fermò la Juventus all’ultima giornata di campionato 1975/1976.
Ne aveva già parlato Franco Vannini: quel Perugia-Juventus 1-0 del 16 maggio 1976, con gol di Renato Curi (il calciatore), è rimasta nella storia esattamente come quella di 24 anni dopo, in cui la Juventus perse lo scudetto sotto la pioggia al Curi (lo stadio): gol di Calori. A beneficiarne, quella volta, fu il primo grande Torino (con la minuscola) dopo il Grande Torino (con la maiuscola, quello di Superga), capace di vincere uno scudetto. A guidarlo Gigi Radice, che se n’è andato oggi a 83 anni.
Quel giorno, il Torino affrontava il Cesena ma non riuscì a superarlo, così la Juventus aveva l’occasione, con una vittoria (che allora valeva due punti) di raggiungerlo in classifica. Non ci riuscì, trovando sulla sua strada il Perugia di Curi. Così i granata festeggiarono il loro. È noto anche l’epilogo, con Boniperti che, per qualche mese, dopo quella partita, tenne sulla scrivania la foto del Perugia, per ricordare ai giocatori che gli chiedevano l’aumento contro chi erano stati capaci di perdere uno scudetto.