Più passa il tempo, più segna e più diventa una rarità: Alino a 35 anni continua a stupire. E in una intervista spiega perché…
Prima una doppietta al Perugia (inutile, visto che il Grifo poi vinse 3-2), un’altra doppietta al Foggia, Prima di destro e poi di sinistro, con traversa colpita da centrocampo: Alessandro Diamanti, a 35 anni, torna a far parlare di sé, tanto da meritarsi una intervista alla Gazzetta dello Sport.
“Un calciatore non determina da solo l’andamento di una squadra. Nemmeno Cristiano Ronaldo alla Juve, o Messi – dice lui – in serie A nessuno ha il mio ministro e pochissimi giocano col cuore: troppi schemi, poca passione. Nessuno scalda i cuori. L’emozione non è il gol all’incrocio, ma è trascinare uno stadio”.
“Perché non c’è più questa caratteristica, manca il contatto con la gente, la simbiosi. Il calcio è di tutti, ma forse i tifosi godono di più per la sconfitta di una squadra rivale che per una vittoria della loro, cosa tipicamente italiana”.