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Le pagelle del Perugia: Verre scende dalle stelle, King sovrano

Grifoni promossi a Cittadella. Valerio ricorda il Totti trasformato in goleador. Paratone di Gabriel, Vlad è “bravomir” mentre non basta il mestiere a Ngawa.

Terzo pareggio in fila del Grifo, altro punto di valore. Il Cittadella ha premuto sull’acceleratore ma gli uomini di Nesta hanno saputo andare in vantaggio due volte contro la miglior difesa del campionato. Perugia promosso al Tombolato.

GABRIEL 7 Rimane in ginocchio sul destro incrociato di Schenetti. Mette però tutti d’accordo con l’intervento su Strizzolo e la successiva murata (52’) nel pieno traffico dell’area di rigore. Doppia parata gigante. Il palo di Malcore sembrava il giusto regalino. Babbo Natale invece glielo porta via con la deviazione beffarda sul tiro di Branca. Mette la manona sull’ultimo affondo di Panico.
MAZZOCCHI 6 Se trova il binario buono si esalta nella corsa. Più muscoli che lucidità, avvia l’azione del raddoppio. Sfortunato l’ultimo tocco sul secondo gol veneto, ma è una sorta di punizione divina per un’uscita dall’area al rallenty.
GYOMBER 6.5 La legge di Norbert è in vigore anche al Tombolato. I palloni aerei li prende davvero tutti. Al netto di qualche frenesia, altro match gagliardo.
EL YAMIQ 6.5 Grande presenza e non ha timori quando si tratta di forzare la ricostruzione, e il cambio di gioco, per mettere in difficoltà l’assetto dei padroni di casa.
NGAWA 5.5 Ancora “contromano”, cerca di cavarsela soprattutto di mestiere. Gli scappa Schenetti che va a segno e, nella ripresa, appare il grifone più in affanno.
KINGSLEY 7 “Pestato” in avvio da Schenetti, cavalca il dolore (taglio al piede) e sfodera una gara da favola. Sembra gracile e vince tutti tackle, sembra in ritardo e arriva sempre prima dell’avversario, sembra in affanno e invece ha la testa per plasmare tutte le belle cose fatte dal Grifo al Tombolato, due gol compresi. E gli uomini di Venturato se lo ritrovano anche tra i piedi in area perugina. Il sovrano del centrocampo. (84’ KOUAN sv Dentro per ringhiare).
BORDIN 5.5 Preferito a Bianco, ha il compito si spezzare l’armonia che il Cittadella riesce sempre a trovare sulla trequarti. Tanta grinta, non altrettanta sostanza. Gli sfugge una palla avvelenata che Malcore spedisce sul palo.
DRAGOMIR 6.5 Gli tocca il lavoro di oscuro equilibratore e non sbaglia una lettura. Si dice che abbia doti fisiche eccezionali e non a caso aveva giocato tutti i 90’ delle ultime 8 partite. Stavolta anche i suoi muscoli si prendono una mini licenza natalizia. “Bravomir”. (76’ MOSCATI sv Non entra in partita in un lampo. Meglio allo scadere).
VERRE 7.5 Scende dalle stelle, toccato, nel piccolo, da quella stessa magia che trasformò Totti in goleador quando Capello lo portò in area di rigore. Perché Valerio, in questo Perugia, è trequartista ma anche centravanti di manovra. Inventa – vedi l’assist iniziale per Vido – cuce il gioco in ripartenza e va a timbrare nel cuore dell’area il sesto gol nelle ultime otto gare. Vicino al bis con un sinistro che Paleari toglie dall’incrocio. Fa spettacolo anche con le traiettorie disegnate senza palla. E pazienza se da una finezza, che i compagni non abbracciano, arriva il flipper del 2-2.
VIDO 6 Ha un’agenda talmente piena di appuntamenti che qualcuno ne manca. In avvio mette a sedere Paleari ma Camigliano fa un miracolo e gli soffia la sfera con la punta del piede. Bene nell’assistenza, meno nella concretezza.
MELCHIORRI 6.5 Sempre nel vivo, a lottare sui palloni aerei e spargere qualità con la sfera sull’erba. Perfetto per dosaggio e tempismo l’assist del primo vantaggio. (“Bella partita, il pari ci sta”) Anche senza toccare la palla è determinante nel raddoppio, per movimento e fisicità (68’ MUSTACCHIO 5.5 Non trova la giusta posizione per provare a colpire la retroguardia del Cittadella. Pochi palloni giocati).
NESTA 6.5 Sempre più il suo Perugia. Anche con l’arma della qualità in velocità quando l’avversario gli strappa il pallino. C’è la potenza di una squadra che può battere tutti e l’incoscienza che porta a rischiare di buttarsi via. Azzarda con la mediana “sessantenne” senza Bianco, i guai fisici gli cancellano qualche soluzione ma Han meritava comunque una fetta di match (“Avevo pensato ad Han ma…”).

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