Uno allena la squadra di calcio, l’altro quella di pallavolo. Entrambi sono stati campioni del mondo. Due personaggi di cui andare fieri che nelle conferenze di oggi si sono fatti i complimenti nel giro di poche ore.
Nel giro di poche ore, Alessandro Nesta e Lorenzo Bernardi hanno avuto modo di parlare l’uno dell’altro nelle rispettive conferenze stampa prepartita: il tecnico del Grifo in tarda mattinata al Curi, quello della Sir nel primo pomeriggio al PalaBarton.
“Ho conosciuto Bernardi a Perugia, ci siamo incrociati in un ristorante – racconta Nesta – lo seguivo da ragazzino con i vari Zorzi e Lucchetta, il volley è uno sport bellissimo: mi ero ripromesso di andare a vedere la Sir, in partita ma anche in allenamento, ma purtroppo non sono ancora riuscito. Sono convinto che c’è sempre molto da imparare da altri sport. Negli Usa andavo a vedere spesso il football americano“.
“Nesta è cresciuto con lo spirito del vincente – ha detto Bernardi poco dopo rispondendo a precisa domanda – e come a me non gli piace perdere, ma quando capita bisogna essere bravi a chiedersi il perché non a trovare responsabili o alibi“. Poi il discorso scivola su come i grandi campioni dello sport riescano a gestire gli allenamenti con giocatori meno dotati di loro: “Io reputo Nesta una persona molto intelligente, quindi quello che lui pretende dai suoi giocatori è quello che possono fare, è chiaro che dai miei giocatori io debba pretendere tanto ma nei limiti di ciò che possono dare. Non posso chiedere a un giocatore di B di farmi delle prestazioni come Atanasjievic, in tal caso ci sarebbe qualcosa che non va nel mio modo di allenare“.