Sono passati meno di 12 mesi, sembra una vita fa: Dc10 lascia polemicamente Perugia e si presenta a Verona con l’obiettivo arrivare finalmente in serie A. In pochi ci credevano, ma lui, dopo tante difficoltà, si è tolto lo sfizio di eliminare proprio la sua ex squadra.
Giorni convulsi, a metà luglio 2018, a Pian di Massiano: dopo un lungo tira e molla con la società, Samuel Di Carmine lascia Perugia e si trasferisce a Verona, portando con sé in valigia quei 38 gol in due anni che gli hanno svoltato la carriera. Aveva detto che si sarebbe mosso solo per la serie A, ma poi accetta la corte del Verona e appena arriva dichiara: “Voglio raggiungere risultati importanti“. Tradotto: arrivare in serie A. A suon di gol.
In pochi pensano che davvero possa ripetersi; c’è chi sottolinea come Dc10 – talento puro ma carattere particolare – avrebbe subito la pressione di dover vincere a tutti i costi, fra l’altro in concorrenza con un mostro caso come Giampaolo Pazzini. E in effetti la stagione non è stata facile: basti pensare che il primo gol in campionato Di Carmine lo ha fatto a fine ottobre, proprio contro il Perugia. E ha continuato a balbettare praticamente fino alla fine del campionato, sbloccandosi nelle partite decisive.
In pratica è stato lui – prima con la doppietta al Foggia poi col gol ai playoff – a far fuori il Perugia dalla corsa alla serie A. E poi ha segnato ancora: contro il Pescara e infine contro il Cittadella con il magnifico colpo di tacco che ha regalato la serie A agli scaligeri e realizzato il proposito di quella conferenza stampa.
Alla fine, per lui, appena 8 gol in stagione. Ma quanto pesano!