L’ex centravanti ha collaborato col neo allenatore nel periodo di Udine e rivela alcuni dettagli sul suo modo di lavorare e intendere il calcio. Secondo lui è la scelta giusta per provare la scalata.
Eroe del 9 giugno 1996, Marco Negri è sempre nel cuore dei tifosi del Perugia. E la cosa è reciproca.
Intervistato dal Messaggero, dice cose interessanti su Massimo Oddo: “Penso che quello fra Oddo e il Perugia sia davvero un bellissimo matrimonio. Per lui che cerca il rilancio dopo l’ultima stagione e per il Perugia che trova un allenatore molto preparato, uno che dà il 100% per la squadra e per la città in cui si trova. Perugia sta sempre lì a sperare nella Serie A, sempre lì ad aspettare il passettino in più attraverso questi benedetti playoff. Ci speriamo tutti. Beh, con lui potrebbe essere la volta buona“.
“Con il Pescara in 9 partite negli spareggi ha fatto 5 vittorie e 4 pareggi, conquistando la serie A una volta e perdendola in un’altra occasione solamente dopo avere pareggiato in finale e a causa di un posizionamento peggiore in classifica. Questo è un vincente, che i play-off sa come affrontarli e come prepararli. Diciamola tutta, i play-off arrivano alla fine di una grande maratona come la serie B e sono come le partite nelle coppe europee, da affrontare dunque con spirito diverso. I numeri contano e sono dalla sua parte“.
Negri ha già collaborato con Oddo a Udine: “Mi ha chiamato e mi ha dato la possibilità di provare sul campo quanto può essere utile curare in maniera specifica il reparto d’attacco. Grazie a questa collaborazione ho avuto grosse soddisfazioni. Non per merito mio, ma Lasagna ha fatto 12 gol e ha conquistato la Nazionale. L’importanza di certe cose le capisci nel riscontro che ti danno i giocatori, gli attaccanti nello specifico, che evidentemente hanno ritenuto importante avere qualcuno nello staff che li coccolava e li consigliava. È stata un’esperienza fantastica, stupenda, posso solo ringraziare Oddo che mi ha dato questa possibilità“.
“Il suo è un gioco spumeggiante, lo ha dimostrato al Pescara. Quella squadra era una macchina da gol che giocava bene e metteva gli attaccanti in condizione di arrivare al tiro, sembrava il Perugia di Galeone che sul vantaggio di 1-0 non si accontentava mai. Con lui i tre in attacco possono svariare. Per dire, se Verre resta, è perfetto per il gioco di Oddo“.